Elena Clelia Budai

 

Artista che si dedica all’utilizzo di materiali polimerici ricreando figure umane modellate in maniera classica e contemporanea.

“Non c’è mai una fine”

Vi presentiamo Elecle – Elena Clelia Budai, l’ultima artista partecipante al Premio Midolini che apre le porte alla scoperta del Cuore del Progetto. Quest’artista da tempo si dedica all’utilizzo di materiali polimerici ricreando figure umane modellate in maniera classica e contemporanea. Ha creato ambientazioni e installazioni esponendo le sue opere in Italia ed all’Estero.

Conosciamola meglio in questa breve intervista:

COSA VUOL DIRE PER TE FARE ARTE OGGI?
Oggi ci sono varie forme d’Arte vissute in modo diverso, per quello che mi riguarda è superare ogni corrente in questo fiume in piena che è il presente, disconnettersi da questa invasione di immagini e parole che si espandono ininterrottamente e, raggiungere uno “stato” di isolamento, concentrazione e
riflessione dove il “fare“ diventa ricerca e sperimentazione a 360 gradi. Quando poi arriva il momento di rendere fruibile al pubblico il proprio lavoro, viene richiesto il massimo/subito e, in questo bisogna essere preparati perché non c’è mai una fine.

QUALI SOGGETTI PREDILIGI CREARE?
Non ho scelto i soggetti ma i materiali, i quali mi permettono di creare forme e figure per lo più umane, plasmate, avvolte e collocate in uno spazio. Rivalutare ad esempio polimeri, plastiche e bitumi è per me una forma di rispetto verso materiali contemporanei che hanno comunque una loro storia vissuta e un rinnovamento, le figure ricreate diventano essenziali e riflettono nuove e possibili “immagini”.

QUALI SONO LE TUE FONTI DI ISPIRAZIONE?
Tutto è fonte di ispirazione anche l’oggetto più banale o la persona più umile. Nell’Arte abbiamo alle spalle un secolo di sperimentazione che ha rotto con coraggio molti schemi e creato nuovi linguaggi, non mi sento di prediligere un artista o un filosofo rispetto a un altro, stimo tutti e sono per la libertà di espressione di ognuno.
Negli ultimi miei viaggi ho ammirato alcune esposizioni che mi sono piaciute molto, ad esempio la perfezione nella trasgressione delle opere fotografiche di Robert Mapplethorpe, le installazioni sempre coinvolgenti dello scultore Antony Gormley, la serie interminabile di self-portrait di Cindy Sherman, l’evoluzione negli anni nella pittura, della sintesi e del figurativo di Klaus Mehrkens e anche Emilio Vedova a Milano, ultima mostra curata da Germano Celant , una graffiante e violenta presenza espressiva.
Tutto quello che viviamo è fonte di ispirazione.

QUALE SARA’ IL RUOLO DELL’ARTE IN FUTURO?
Tutti parlano di un nuovo Rinascimento, dal mio punto di vista l’Uomo si è reso conto della propria debolezza, vulnerabilità e solitudine. Io credo che intraprenderà un nuovo percorso alla riscoperta dei valori perduti, è necessario un “cambiamento di rotta” per capire le vere necessità, per sopravvivere e costruire un futuro migliore e, allora, ogni forma d’Arte avrà un posto privilegiato.

Ph. Carlo Stragapede

OPERA PRESENTATA AL CONCORSO
“L’ATLETA”